Obiettivi

Obiettivo del progetto è la realizzazione e il trasferimento di know-how tecnologico finalizzato al ripristino ambientale di parti degradate dei fondali marini, attraverso attività di ripopolamento con Posidonia oceanica, nonché la progettazione e installazione delle strutture di protezione del sito. Sarà inoltre riservata la possibilità. per 20 studenti/ricercatori tunisini di specializzarsi sulle tematiche affrontate dalle azioni del progetto.

Il risultato fondamentale del progetto proposto: il ripristino di una superficie pari a 1000 mq di fondale degradato mediante il reimpianto di Posidonia oceanica e la posa di opere di protezione dell’habitat e di alterazione per le principali specie ittiche di pregio, mutato dall’esperienza dei partner italiani, mai applicato prima sulla costa tunisina. I risultati tangibili ottenuti in Italia, in termini di ripristino delle praterie e l’aumento delle risorse ittiche associate, consentono di ipotizzare un effetto simile lungo la costa tunisina.

Tali azioni, consentiranno di realizzare azioni di recupero mirate con una percentuale di successo più elevata rispetto a prima. Inoltre, le azioni di ripristino legate alla realizzazione e l’installazione di sistemi di protezione con materiali potenzialmente derivanti da attività di riciclo degli inerti, consentono di completare il ciclo economico.

La possibilità di utilizzare materiali riciclati per la realizzazione delle opere di protezione, ha un duplice obiettivo: preservare le risorse naturali e l’ambiente, limitando l’impatto delle attività minerarie e di trasporto e consentire nel contempo il riutilizzo di materiali che altrimenti sarebbero considerati rifiuti e che dovrebbero essere smaltiti a costi significativi, sia dal punto di vista economico che ambientale.

Le tecniche proposte in questo progetto si basano su una consolidata esperienza nel campo del monitoraggio, controllo e ripristino ambientale da parte del capo fila del progetto e delle istituzioni italiane.

In particolare, ARPA Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), capofila del progetto dispone oggi di know-how, personale e risorse all’avanguardia. Le attività del progetto si basano su questa esperienza, con l’obiettivo principale di trasferire importanti informazioni sul monitoraggio, il ripristino ambientale e la mitigazione dei cambiamenti climatici. L’esperienza passata del capofila e di altre strutture italiane consentirà un notevole progresso tecnologico da parte dei tunisini. L’esperienza di ARPA è oggi documentabile con i numerosi piani di monitoraggio e controllo che annualmente vengono realizzati, su scala razionale, in ambiente marino. Inoltre sono state prodotte numerose pubblicazioni e manuali, tra cui tecniche e metodi che saranno trasferiti ai partner tunisini.

Il progetto sfrutta le conoscenze e l’esperienza acquisite da ARPA Sicilia negli anni, grazie alle attività di monitoraggio della strategia marina svolto nell’ambito dell’attuazione della Direttiva Quadro 2008/56/CE, successivamente applicata in Italia dal D.Lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010.

L’Agenzia, nel più ampio quadro del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA), ha infatti partecipato all’attuazione degli obblighi di monitoraggio assegnati all’Italia e agli altri Paesi membri dalla Comunità Europea, con la citata direttiva. Nell’ambito dell’attuazione dei piani di monitoraggio, realizzata a partire dal 2014, ARPA Sicilia ha contribuito in modo significativo alla costituzione di importanti fonti di informazione – attualmente disponibili al pubblico attraverso la piattaforma https://water.europa.eu/marine.

Il progetto trarrà quindi vantaggio dagli sforzi che l’UE, attraverso i suoi Stati membri, ha compiuto nel quadro della politica integrata dell’UE per la protezione e la conservazione dell’ambiente marino.

Questa direttiva, che si basa su un approccio integrato e mira a diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea, ha sviluppato 11 direttive che descrivono l’ecosistema.

In particolare, sono state sviluppate e consolidate le seguenti linee guida:

Queste linee guida sono le più attinenti agli obiettivi di questa proposta progettuale, dall’esperienza acquisita nello studio delle diverse e complesse componenti, ciò rappresenterà uno dei contributi acquisiti da uno dei paesi membri a favore degli obiettivi da raggiungere e strumenti ambientali sviluppati all’interno della Comunità Europea.

Orientamento 1

Mantenimento della biodiversità, qualità e presenza degli habitat, distribuzione e abbondanza delle specie, che devono essere adattate alle condizioni fisiografiche, geografiche e climatiche prevalenti.

Linea guida 4

Tutti gli elementi della catena alimentare marina, per quanto noto, dovrebbero essere presenti in abbondanza e diversità a livelli che garantiscano il fabbisogno a lungo termine delle specie e il mantenimento della loro capacità riproduttiva.

Orientamento 6

L'integrità del fondale marino dovrebbe essere mantenuta a un livello che garantisca la conservazione della struttura e delle funzioni degli ecosistemi bentonici (relativi al fondale marino) e degli ecosistemi.

Obiettivi sui gruppi target

Il progetto avrà impatti diretti e indiretti a breve, medio e lungo termine attraverso la realizzazione delle attività ad esso connesse e che ne derivano, che porteranno allo sviluppo di una cultura della tutela e del ripristino dell'ambiente lungo la costa tunisina, nonché al miglioramento ed al consolidamento di quella attualmente in corso di realizzazione sulla costa italiana.

I gruppi target saranno quindi gli operatori della pesca artigianale, gli operatori del turismo costiero, nonché accademici e specialisti nel campo della ricerca, del monitoraggio e della protezione dell'ambiente marino costiero.

Le azioni dirette sul campo. infatti, saranno accompagnate da un'adeguata divulgazione alle comunità locali, nonché dalla formazione di 20 operatori specializzati che apprenderanno le più innovative tecniche di indagine, monitoraggio e ripristino dell'ambiente.

Obiettivi sui beneficiari finali

A medio e lungo termine, l'attuazione della proposta progettuale dovrebbe portare i seguenti benefici tangibili ai beneficiari finali interessati:

- il ripristino e il mantenimento delle condizioni ambientali del sito oggetto delle attività di progetto;

- l'aumento delle specie pregiate nel sito interessato con conseguente ritorno economico per gli operatori della pesca artigianale, quale effetto parziale del ripristino di un habitat necessario alla loro vita e più attraente per questa zona di protezione riabilitata;

- l'aumento dell'attrattività del litorale per gli operatori del turismo costiero e balneare, a seguito del miglioramento dei parametri fisico-chimici delle acque prossime al sito pilota;

- la possibilità di esportare nei territori le competenze acquisite e le azioni svolte dagli attori istituzionali coinvolti nel partenariato tunisino;

- la possibilità di mobilità del lavoro fornita da operatori formati nella realizzazione di azioni progettuali, nei paesi limitrofi ed europei;

- la creazione di un sito di immersioni affascinante ove poter vedere nel tempo gli effetti di una concreta azione di ingegneria naturalistica in mare.